Sport, arte e cultura
Parco avventura in pineta a Clusone, aperto nel Luglio del 2010, si estende su una superficie di 10.000 mq dove sono stati allestiti un centinaio di prove di abilità. La struttura è stata costruita rispettando le varie prescrizioni di sicurezza e al suo interno sono disponibili il materiale, le attrezzature e i dispositivi obbligatori per avventurarsi sui percorsi in modo sicuro (imbragature, moschettoni, longe, carrucola, casco).
Cliff Adventure Park a Onore, situato nei pressi di Onore, offre percorsi acrobatici di diverso tipo per adulti e bambini e, per i più temerari, la possibilità di cimentarsi con il salto con “toppas” (un dispositivo di discesa controllata). Il parco offre anche noleggio bici, escursioni guidate e corsi di mountain bike.
La Valle Seriana offre uno dei più bei percorsi ciclo-pedonali della Lombardia; l’assenza di dislivelli elevati, la praticabilità del tracciato, in terra battuta o asfalto, rendono infatti la ciclabile adattissima alle famiglie o a chi desideri fare sport. La ciclo-pista della Valle Seriana è costituita da decine di Km tra natura, arte, sapori, montagne, a disposizione di chi desidera trascorrere una vacanza dinamica e rilassante al contempo, in compagnia degli amici, della famiglia. Numerosi anche gli itinerari, con cui raggiungere e attraversare diversi luoghi naturali in Mountain Bike.
La zona è un vero paradiso per gli appassionati di trekking; da qui passa infatti la parte orientale del Sentiero delle Orobie, un sentiero montano, o alta via, che collega diversi rifugi e bivacchi delle Prealpi Orobiche in provincia di Bergamo. Il sentiero orientale percorre l'alta Valle Seriana (passando dal cosiddetto Circo dei giganti delle Orobie tra Pizzo Redorta e Pizzo Coca), attraversa la Valle di Scalve, e si conclude nello spettacolare ambiente dolomitico della Conca della Presolana. A questo si aggiunge un sentiero semplificato di media quota, adatto alle passeggiate non impegnative per le famiglie, lungo un circuito di oltre 70 Km che nell’Alta Valle inizia e si conclude a Villa d’Ogna.
La Valle offre la possibilità di affiancarsi a Guide Alpine esperte per arrampicate su roccia naturale, arrampicate sportiva su strutture naturali ed artificiali (indoor e outdoor), torrentismo, canyoning, scialpinismo, sci su pista (attraverso gli impianti di Presolana – Monte Pora, gli Spiazzi di Gormo e Lizzola), ed escursionismo di varia natura.
Situati a ridosso del piccolo paese di Fiumenero, frazione di Valbondione, il torrente e il ghiacciaio hanno scavato una forra ricca di acqua che deriva dalla confluenza di più torrentelli che scendono dai monti circostanti. Il corso d’acqua percorre alte pareti di roccia, in un ambiente dominato da cascate e marmitte, divenendo via via più tranquillo e regolare. L’azione erosiva dell’acqua ha modellato il paesaggio dando origine a curiosi fenomeni geologici, tra cui una pozza profonda circa 2 metri, piscine naturali di acqua cristallina, cascatelle e toboga (scivoli naturali scavati dallo scorrere dell’acqua).
È un parco montano forestale di cui fanno parte alcuni comuni del DAT che, con una superficie di circa 70.000 ettari, rappresenta la più grande area ad elevata naturalità e a più ricca biodiversità tra i parchi regionali lombardi, nazionali ed europei. Il Parco è popolato da specie rare e endemiche (ossia esclusive di territori ristretti) spesso tipiche proprio dell’area. Amministrativamente, il Parco comprende parte dei territori delle Comunità Montane della Valle Seriana, della Val di Scalve e della Val Brembana, per un totale di 44 comuni.
Le Cascate del Serio sono formate pochi chilometri dopo la sua nascita. Sono situate ad una quota di circa 1.750 metri di altitudine (testa della cascata). Alte complessivamente 315 metri, sono le seconde cascate più alte in Italia dopo quelle dello Stroppia in Provincia di Cuneo. Le cascate del Serio sono formate da tre salti principali di 106, 74 e 75 metri. In realtà, i salti sono sei, ma di questi, tre sono praticamente invisibili una volta che l'acqua fluisce. Fino al 1931 esse erano visibili tutto l'anno. Dal 1932, anno di apertura della diga del Barbellino, esse non furono più visibili, proprio perché il bacino della diga tratteneva le acque che le alimentavano. Solo dal 1969 fu possibile ammirare nuovamente le cascate, grazie ad un accordo tra Enel, proprietaria della diga, e l'amministrazione di Valbondione. Attualmente, è possibile ammirarle per cinque volte all'anno, solitamente una domenica al mese tra giugno e ottobre.
Percorso a nord-est di Clusone, sul lato orientale della Valle Seriana, ideale per un turismo attivo in ogni stagione: comode passeggiate per famiglie verso la Baita Cornetto o Cassinelli da Castione della Presolana, o gite fuori porta al Rifugio Albani, salendo da Colere servendosi anche degli impianti di risalita. La “Regina” soddisfa anche gli scalatori più esigenti con la sua ricchissima offerta di spettacolari itinerari su pareti verticali o su vie più moderne.
Costruito nel 1991, è gestito dal Gruppo Astrofili di Cinisello Balsamo, un gruppo di appassionati che si occupano di divulgare la passione per l’osservazione del cielo. Situato in località Lantana, a Dorga di Castione della Presolana, in una zona con poco inquinamento luminoso, l’Osservatorio dispone di un telescopio posto su rotaie e trasportabile all'aperto utilizzato dai ricercatori e talvolta a disposizione del pubblico in occasioni speciali.
Situato a Valbondione, a circa 1.340 metri di quota nelle vicinanze delle famose Cascate del Serio, è una nuova struttura didattica aperta a tutti gli appassionati di montagna ed alle scolaresche in genere. L’osservatorio è stato edificato sui ruderi di una vecchia baita, rispettando la struttura architettonica delle vicine baite di Maslana.
Situata nella frazione di Valcanale ad Ardesio, è un rarissimo esempio in tutta la provincia di segheria settecentesca originale, alimentata ad acqua, ristrutturata e perfettamente funzionante.
Una grotta unica nel suo genere in quanto custodisce i migliori esempi di forme carsiche conosciute; è costituita da pozzi, meandri, gallerie, strettoie, camini, laghetti, sifoni con i cristalli, ma soprattutto concrezioni di vario tipo e colore che rivestono pareti, soffitti e pavimenti dell'intera cavità che scende per circa 1500 metri di profondità fino allo splendido Lago Verde. Il suo particolare nome, tradotto dal dialetto bergamasco, significa "Buco dei Gracchi“; l’origine di questo curioso appellativo è da ricondurre appunto al gracchio, un grosso uccello montano che nidificava nell’antro del pozzo di ingresso.
Con esposizione temporanee di privati nelle sue prestigiose sale.
Nato nel 2005 nel Palazzo Marinoni Barca, tra le sue sale affrescate espone le opere di artisti clusonesi e artisti locali. Il MAT ospita anche una collezione unica di rari esemplari di meccanismi di orologi da torre, in collegamento con l’Orologio Planetario Fanzago di Clusone (2), costruzione meccanica del 1583 (assai ardita per i tempi in cui è stata realizzata) che segna i movimenti del sole e della luna, le ore del giorno e la durata della notte, gli equinozi ed i solstizi, le costellazioni dello zodiaco, le lunazioni, i mesi, le ore, i minuti. L'antico meccanismo viene caricato a mano ininterrottamente tutti i giorni da circa quattrocento anni.
Il parco archeologico valorizza attraverso lo scavo la continuità dal Bronzo Finale alla tarda età romana mentre il Museo illustra la vicenda secolare dell'oppidum e le attività che vi si conducevano, in particolare quella metallurgica.
Dedicato agli edifici per la lavorazione dei metalli (Magli) che sfruttavano le acque del torrente Nossa.
Creato nel 1982, è suddiviso in quattro sezioni e analizza il rapporto secolare tra il territorio e le attività della popolazione della valle con riferimento soprattutto alla filatura, al lavoro dei carbonai, dei muratori, dei boscaioli e dei minatori. All’interno sono custoditi i documenti che ripercorrono la storia della miniera d’argento, che sfruttò un giacimento scoperto nell’XI secolo e che rese famoso il paese, una interessante cartografia storica, attrezzi e ricostruzioni della vita della miniera.
Palazzo Comunale a Gromo, realizzato nel XV secolo con rivestimenti ed cantonali di marmo grigio venato delle vicine cave di Ardesio, è l’unico esempio nella provincia che non ha subito alterazioni stilistiche con l'avvento dell'arte barocca. Nella piazza adiacente è presente la fontana circolare di marmo bianco che, sul trono cilindrico centrale, eleva la figura di un cigno che fu l'antico emblema della secolare comunità che abbracciava i tre paesi di Gromo, Valgoglio e Gandellino.
Ospita affreschi, dipinti e armi della produzione di Gromo, che nel Medioevo rivaleggiava con Solingen e Toledo per la produzione e la compravendita di spade, pugnali e altre armi bianche, sfruttando l’estrazione di ferro dalle miniere della Valle.
Gorno e la Val del Riso sono stati da secoli caratterizzati dalla presenza sul proprio territorio delle miniere di zinco e piombo. Per anni e anni i ritmi delle giornate delle famiglie sono stati scanditi dalla presenza dell'attività mineraria, che si integrava nell'altra attività secolare che il territorio montano e prealpino concedeva: l'allevamento di animali e la coltivazione della terra.
Istituita per la conservazione, lo studio e la promozione del patrimonio d'arte e di storia derivato dall'attività della bottega di scultura dei Fantoni di Rovetta (secc. XV - XIX). Oltre a questo impegno specifico di carattere culturale ed educativo si propone come centro di ricerca storica, artistica ed etnografica sul territorio, facendosi promotrice d iniziative volte alla conoscenza e alla rivalutazione della cultura locale.
Sorta, secondo la tradizione, sulle rovine di un antico tempio romano dedicato alla dea Diana. La chiesa venne costruita su disegno di Giovan Battista Quadrio, architetto della Fabbrica del Duomo di Milano, tra il 1688 e il 1698. Venne consacrata il 6 luglio 1711 e, lo stesso giorno, elevata alla dignità di basilica minore. È il principale luogo di culto cattolico di Clusone.
Risalente al XVII secolo, secondo la tradizione fu edificato nel luogo in cui nel 1607 si verificò un'apparizione mariana. Nel Santuario è collocato un sontuoso organo di Giovanni Rogantino da Morbegno, recentemente restaurato, con 1345 canne di cui 1255 di metallo e 90 di legno pregiato; la cassa, di origine rinascimentale, è composta da cinque campane e presenta numerosi intagli.
Realizzata nel XII sec presenta una struttura architettonica romanica a tre navate. A fianco della Chiesa si può visitare il museo in cui sono custodite le opere appartenenti alla storia cristiana di Gromo.
Oratorio dei Disciplini, edificio di origine medievale, posto di fronte alla basilica di Santa Maria Assunta, voluto dalla confraternita dei disciplini come sede del proprio ordine. L'edificio, dalla struttura semplice, possiede un ciclo di affreschi di grande valore, del 1485, dipinti dal pittore clusonese Giacomo Borlone de Buschis. L’Oratorio è famoso soprattutto per l'affresco della parete esterna raffigurante la Danza Macabra, tema iconografico tardo-medioevale, di origine franco-germanica, diffuso in Europa fino al sec. XVI, che rappresenta il trionfo della morte sui potenti della terra che invano la supplicano di risparmiarli.
Storico edificio eretto nel '600 dal casato Fogaccia, con saloni interamente affrescati, un grande parco e una rustica architettura esterna che racchiude spazi di grande classe.
Grande pala della chiesa parrocchiale di Rovetta posta di nuovo alle spalle dell'altare maggiore dopo essere stata oggetto di un importante restauro promosso dal Rotary Club Bergamo Nord, al quale hanno contribuito la stessa parrocchia di tutti i Santi, l’Amministrazione comunale di Rovetta e il Circolo culturale Baradello di Clusone.